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Immagine del redattoreDavide Franceschiello

La verità è tutta qua..

Da agosto ad aprile gli articoli del Corriere e post che qualcuno ha dimenticato


Non volevo rispondere perché è impossibile lottare contro la malafede, ben consapevole che le persone corrette ed oneste che mi hanno seguito sanno perfettamente cosa ho scritto in questi mesi e lo hanno riportato anche nell’ultima trasmissione di Lupus in Forum.

Che sarebbe stata una stagione travagliata si era capito già dalla mancata riconferma di alcuni calciatori fondamentali per il miracolo della stagione precedente e da alcune tendenze gestionali che si sarebbero potute ripetere e si sono ripetute. Ho personalmente cominciato sin dal 5 di agosto a segnalare come il Cosenza avesse una rosa molto esigua che andava irrobustita, soprattutto in attacco dopo le partenze di Riviere e Asencio e che si necessitava di portare almeno l’80% dei titolari in ritiro precampionato. Il 12 agosto ho ribadito sempre l’esigenza di portare un numero cospicuo di calciatori in ritiro, il più possibile della vecchia rosa, soprattutto gli attaccanti e soprattutto di Riviere, la cui mancanza si è rivelata fatale nel prosieguo del campionato.

Ritenevo quello fosse il momento utile per cercare di far cambiare metodo di gestione a Guarascio, poi una volta cominciato il campionato toccava sostenere una squadra con tante incognite ed un allenatore reduce da un’impresa clamorosa. A settembre nessuno osò criticare la riconferma di Occhiuzzi, ritenuto un idolo e salvatore della patria, chiamato ad un grande lavoro di assemblaggio di una squadra con tanti elementi nuovi ed inesperti per la categoria. Molti hanno concesso un giusto tempo di rodaggio. Nella prima parte del campionato alla squadra, le persone oneste ricorderanno, veniva riconosciuto un buon gioco che non veniva capitalizzato per la mancanza di attaccanti di categoria. I tanti pareggi erano appunto sintomatici della mancanza di forza offensiva della squadra. Passato il periodo di rodaggio già dopo la sconfitta interna con il Brescia, l’11 di novembre, titolai abbiamo un “Cosenza Scolastico - incapace di esprimere intensità di gioco e cattiveria nella fase offensiva”. Il 28 dicembre iniziai gli avvertimenti pesanti, in tempi non sospetti, al contrario di chi oggi scrive che sto facendo marcia indietro, mentendo e sapendo di mentire.








Il 4 gennaio ho rincarato la dose e non riesco a capire come ad alcuni attenti osservatori questi titoli siano sfuggiti, guarda a volte la casualità



Il 23 gennaio ho sottolineato la forte carenza nel vincere le partite, che ha costituito anche un clamoroso record negativo


Poi tutta una serie di articoli, siamo ancora a febbraio, che dovevano mettere in allarme tutti anche qualche collega che oggi scrive a sproposito. Quelle che seguono sono tutte critiche ben dosate, nel rispetto del lavoro altrui e conformi all’onestà intellettuale che mi contraddistingue e che mi viene riconosciuta. Critiche che non hanno risparmiato nessuno e che smentiscono chiaramente quanto scritto da alcuni su Facebook che, evidentemente, non hanno mai letto questi articoli o fatto finta di non averli letti, riportando, artatamente, solo ciò che gli faceva comodo per sostenere le loro vacue tesi. Saper dire la verità non è facile, non si può accontentare tutti, specie quando ci si può creare qualche antipatia nel momento in cui si deve limitare l’irruenza e violenza verbale che Facebook facilita e stimola. Di una cosa sono sicuro: ho sempre messo a diposizione il mio profilo facebook, la mia trasmissione e anche il Corriere Sportivo di Calabria al servizio dei tifosi e nel rispetto dell’opinione di tutti, alcuni ne hanno approfittato, molti altri hanno ringraziato, ed a loro va tutta la mia riconoscenza.



 

 

Sempre per ricordare a qualche smemorato a trucco questo mio articolo del 7 marzo














 








 











 
 

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